Sabato mattina mi sono fatta una foto. Ero in bagno, mi stavo lavando e mi sono accorta di avere in alto, sulla spalla destra, un livido perfettamente tondo, che Iddio solo sa come mi sono fatta. Questa cosa dei lividi che non so come mi escano fuori è proprio rappresentativa di me, un po’ perché ho la pelle chiara e facile ai bolli, un po’ perché sono distratta, mentre mi...
do/don’t
Non parlare di politica. Non scrivere commenti. Non leggere le ondate di follia dei commentatori dei post altrui. Non guardare, non sentire. Non parlare. Morditi le dita, le mani tutte, gli avambracci fino al gomito, le orecchie – sarà mai possibile mordersi le orecchie – e gli occhi – quando ti sembra di essere giunta al limite massimo di idiozie che puoi sopportare? L’esasperazione che vince la fisica. Incappare in...
Il viaggio fin qui
Pensavo di raccontare di come sono arrivata a fare quello che faccio, errori e tutto. Poi, mentre scrivevo, avevo più domande che risposte, e quindi alla fine è venuta fuori una riflessione tutta diversa.
You can’t shut off the risk and the pain without losing the love that remains
Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio, dicono. Io dico che la fiducia è gratis, più una serie di altre cose a metà tra la saggezza estrema e la cagata pazzesca.
a che serve la vita?
Avete mai voluto bene a una persona che non se ne voleva? Siamo tutti figli di un grande malinteso, quello che l’amore, il vero amore, sia la panacea universale di tutti mali. In realtà, nella maggior parte dei casi, l’amore non basta un cazzo. Una vita come tante non è un romanzo come tanti. Ho aspettato molto leggerlo, non, come si potrebbe pensare, perché la sua mole (1091 pagine) mi...
Olympia
Un libro letto a cui non riesco a smettere di pensare, una canzone che ha più di vent'anni, e poi domande, un sacco di domande. Risposte, come sempre, poche e confuse e probabilmente sbagliate. Ma, del resto, non è una novità.
[fem-mi-nì-sta]s.f.
Primo: non è una parolaccia. Si può dire. Ammettere di essere femminista, se lo si pensa, è una buona cosa. Anche se siete avvenenti e depilate e non vi va che la gente pensi che sotto la parola “femminista” si celi un agglomerato di peli ribelli. Chi lo pensa, è pazzo e anacronistico. Potete dirlo anche se siete maschi: i casi di pirilli caduti dopo aver pronunciato la tragica affermazione “Sono...
Talk is cheap
Cara ministra Lorenzin, cara Bea, abbiamo lo stesso nome, e, no, non posso dire che mi faccia piacere, se per caso nella faccenda nomen/omen ci fosse mai qualcosa di veritiero. Sulla pregevole iniziativa del Fertility Day, in queste 24 ore, è già stato detto (in maniera egregia, nella maggior parte dei casi), di tutto. E quindi potrei esimermi. Sono proprio sulla soglia dell’esenzione, e mi dico, ma sì, ma chi...
impariamo dai tafani
Correva l’anno del signore 1995 e io partivo per la vacanza in Grecia con la mia amica Petunia. Avevo 15 anni ed ero abbastanza grassa. Grassa è una parola che non mi piace particolarmente, perché ha in sé quell’eco negativa venuta con l’amabile abitudine di usarla come insulto. Provate a dire ad alta voce “grassa”, sembra uno sputo. È anche però un dignitoso aggettivo della lingua italiana, e poi non...
Come dice Bill nell’ultimo capitolo di It
Ho passato circa i primi 25 anni della mia vita senza andare ai funerali. Non che andare ai funerali sia questo spasso per il resto delle persone – anche se, oddio, uno non può mai sapere – ma nel mio caso di trattava proprio di un rifiuto programmatico che mi sono potuta in qualche modo permettere, per tanto tempo. I Nelli non mi hanno mai forzata, e di questo sono...